TATTICA INDIVIDUALE IN FASE DI NON POSSESSO: CONTRASTO

PASSAGGIO GIOVANISSIMI

Ciao Mister, come avrai notato siamo al nostro decimo appuntamento con la tattica individuale e questo significa essere a metà della lunga e tortuosa strada intrapresa tempo fa!

Oggi, parliamo di CONTRASTO, un principio che abbiamo già affrontato nella rubrica dedicata alla tecnica individuale.

Sebbene sia infatti un fondamentale tecnico, esso rientra anche nella tattica per un semplice motivo: così come per il passaggio e il dribbling, quando un calciatore si accinge a contrastare un avversario, deve tener conto sia della sua abilità che di quella dell’avversario.

Insomma, c’è la cosiddetta incertezza situazionale, essendo appunto una situazione di gioco diffusissima.

E per questo, ne conduciamo un’analisi sotto il nostro filtro “tattico”.

Indice

UNA PRIMA DEFINIZIONE

Il contrasto, definito anche “ tackle “ (in Inglese), è il tentativo da parte di un giocatore SENZA palla di recuperare il possesso, direttamente e indirettamente (lo vedremo dopo), su un avversario.

Si tratta di un elemento di tecnica applicata che scaturisce da un’azione contemporanea di due o più giocatori avversari fra loro, nel tentativo di almeno uno di essi di recuperare il possesso palla.

Per una logica abbastanza semplice, sarà evitato da chi è in possesso, viceversa sarà volontà del giocatore senza palla di arrivare ad un confronto fisico col suo avversario.

DUE TIPOLOGIE, DUE SITUAZIONI

Il contrasto, o tackle, si divide macro-logicamente in due tipologie:

  • DIRETTO
  • INDIRETTO

Partiamo analizzando il primo.

Il contrasto diretto racchiude in sé tutte le tipologie di contrasto che prevedono un contatto fisico diretto con l’avversario. Rappresenta dunque, per evidente conseguenza, la netta maggioranza dei contrasti che avvengono nel gioco del calcio e che costituiscono l’immaginario comune riferito al termine “ contrasto ”.

A sua volta si distingue in 4 (quattro) tipologie:

– Frontale

– Laterale

– Dorsale

– Scivolato

Non ci dilunghiamo più di tanto, avendo già ampiamente descritto queste quattro categorie nell’articolo passato dedicato al contrasto, come fondamentale tecnico.

Il contrasto indiretto, diversamente, rappresenta la forma di contrasto che non prevede alcun contatto con l’avversario né una sua stretta vicinanza, in quanto consiste nel movimento attraverso il quale si agisce direttamente sulla traiettoria del pallone, cercando di mettere fuori gioco l’avversario (che non sia il portatore), per cercare di impedire che egli riceva palla attraverso un passaggio diretto.

Questa tipologia di contrasto è propria della fase di interdizione e potrebbe essere definito come il passo immediatamente antecedente l’intercettamento.

TUTTE QUESTE CHIACCHIERE PER UNA COSA COSI’ BANALE…

Erroneamente, si pensa al contrasto come un fondamentale eccezionale e di spicco nei giocatori dotati di particolare cattiveria agonistica.

Questo è seppur vero, un’affermazione che (almeno per il mio parere) tende a sminuire le capacità coordinative e percettive che non eccellono sicuramente solo in “fame di gioco”.

E’ quindi un fondamentale che necessita di notevoli componenti.

LA TECNICA DI ESECUZIONE.

Per risultare maggiormente efficace occorre che il difendente abbia acquisito sufficienti informazioni circa le caratteristiche tecniche e fisiche dell’avversario che vuol tentare di contrastare.

Tali conoscenze, a volte, unite ad una corretta valutazione della zona del campo in cui ci si trova, potrebbero far propendere il difendente a non effettuare il contrasto, in quanto ritenuto poco utile o viceversa troppo rischioso.

Nel dettaglio, occorre quindi che il difendente presti una buona dose d’attenzione a:

  • Tempo. E’ necessario che il difendente intervenga nell’attimo migliore, ossia il momento in cui la palla risulti meno difesa dall’avversario.
  • Spazio. E’ necessario che il difendente, prima d’intervenire, arrivi alla distanza dall’avversario che gli consenta di estendere una gamba arrivando a colpire il pallone ed avendo ancora forza per poterlo allontanare o eventualmente per poter contrastare il tentativo di superarlo da parte dell’avversario.
  • Il corpo. Tutte le tipologie di contrasto vengono eseguite in situazioni di equilibrio mono-podalico, pertanto, affinché il gesto risulti efficace, è importante che il corpo sia ben posizionato, piegato in avanti (verso l’avversario) e con le braccia larghe.

LE CAPACITA’.

Al fine di attuare una corretta combinazione di tutte le componenti analizzate nel capitolo “La tecnica” e per eseguire un contrasto che risulti davvero efficace, un difendente deve necessariamente ricorrere all’utilizzo, ed alla loro ulteriore combinazione, di tutte le capacità:

  • senso-percettive
  • coordinative (generali e speciali)
  • condizionali

Non andiamo oltre perché, almeno a partire da una categoria di Giovanissimi, queste tre capacità (le prime due soprattutto) dovrebbero risultare assimilate e allenate nelle categorie precedenti della scuola calcio, e quindi in parole spicciole… Non ti interessa!

IN CONCLUSIONE…

Non dare per scontato questo fondamentale e soprattutto non considerarlo una capacità innata.

Se correttamente allenato e migliorato, esso può sicuramente diventare un mezzo importante per i tuoi ragazzi che, inconsciamente, ti ringrazieranno…e non poco!

ESERCITAZIONE N°1
Esercitazione tecnico-motoria con contrasto e difesa
della palla

  • MATERIALE UTILIZZATO: 6 over bassi, cinesini, 4 porticine, 2 coni, palloni
  • DURATA: 10 min
  • N° GIOCATORI: max 5/6 per fila
  • DIMENSIONI: 12×12

DESCRIZIONE

Esercitazione strutturata su un quadrato di gioco di 12×12, con 4 porticine di 2 colori differenti.

Nel caso non avessimo porticine di due colori, possiamo utilizzare 4 porticine dello stesso colore e su 2 di queste avvolgere una casacca per distinguerle dalle altre 2.

Al via dell’istruttore i primi 2 allievi eseguono, con la massima rapidità e frequenza, una sequenza di appoggi tra 2 over (ostacolini bassi).

Terminato il lavoro, i 2 giocatori si contenderanno il pallone nel mezzo, molto probabilmente con un contrasto viste le ridotte dimensioni del campo di gioco che dovrebbero portare i 2 allievi ad arrivare quasi simultaneamente sul pallone.

Il giallo dovrà a questo punto segnare in una delle 2 porticine situate sul lato blu mentre il blu su quelle sul lato rosso.

Al termine dell’azione, gol o palla che esce, verrà inserito immediatamente in gioco un secondo pallone, che potrà anche essere a parabola.
I due giocatori dovranno prendere posizione e contenderselo, utilizzando il proprio corpo per difendere la palla.
Messa palla a terra, partirà un nuovo 1vs1.

Si può impostare l’esercizio sotto forma di competizione, 1 punto per ogni gol.

ESERCITAZIONE N°2
Small games 4vs4 +2 sponde

DESCRIZIONE

L’esercitazione si avvia sempre con un possesso palla 3 contro 3 nella zona fuori dall’area di rigore che prevede, dopo una serie di passaggi prestabiliti in partenza dall’allenatore (ad esempio 4), la ricerca di uno dei 2 comodini esterni (giocatori gialli).

Effettuati i passaggi stabiliti senza intercetto da parte della squadra avversaria, la palla va trasmessa sull’esterno ad una delle 2 sponde (comodini) e l’esercitazione si trasforma in un 6 contro 4 (4 attaccanti + 2 sponde contro 4 difendenti).

Conclusa l’azione di gioco si riparte con il possesso palla iniziale di 3 contro 3. La squadra che difendeva riparte in possesso di palla, la squadra invece che ha concluso in porta riprende il gioco in assetto difensivo.

E’ molto importante che l’allenatore stia al di fuori dell’area e che rimetta in gioco i palloni velocemente.

ESERCITAZIONE N°3
Possesso palla a coppie fisse più jolly (regista)

DESCRIZIONE

Una proposta molto più diretta delle precedenti. Disponiamoci di un quadrato 30×30 e dividiamo i ragazzi formando due squadre da 5 giocatori più un jolly libero.

Subito dopo, assegniamo a ogni giocatore il suo diretto rivale, e viceversa.

Così facendo porteremo i ragazzi a continui contrasti, avendo ognuno un uomo da marcare e dal quale smarcarsi.

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