
ATTENZIONE!! Quel che segue potrà nuocere ai luoghi comuni diffusi nelle scuole calcio, che sia attività di base o agonistica.
Beh se sei rimasto dopo la nota iniziale evidentemente vorrai saperne di più… Già oggi parliamo di finta e dribbling, come fondamentale di tattica individuale in fase di possesso.
Ne avevamo già discusso a livello tecnico, nella rubrica dedicata alla tecnica di base analizzandone i schemi motori e quant’altro. Oggi cerchiamo di capirne l’utilità in partita, stuzzicando la suscettibilità di qualcuno…
La finta e il dribbling (distinguiamo volutamente i termini e dopo si capirà il perché) sono da sempre le azioni individuali più amate e più odiate. In particolare nel calcio dei ragazzi, se riesce e risulta efficace si è subito elevati a nuovi Maradona. Al contrario se lo si sbaglia, si è bersaglio di critiche e rimproveri da parte di genitori, tifosi e ancor più grave, del mister stesso.
Personalmente, amo l’imprevidibilità, amo il coraggio di un giovane nel pensare e nell’attuare una giocata del genere. Insomma, credo sia importante liberarli dalla paura di sbagliare, sviluppando la loro fantasia e la loro arguzia, facendogli capire i momenti giusti in cui provare la giocata così da portare ad una situazione prolifica per la squadra.
D’altronde, il calcio è un gioco particolare, in cui ci si può inventare tutte le soluzioni tattiche del mondo…ma la giocata del singolo resta la più imprevedibile e di conseguenza la più pericolosa!
Certo, il signore nel video è il numero uno al mondo… Ma il video deve essere un esempio estremo di quanto detto. Ora però andiamo al dunque!
Indice
LE DEFINIZIONI DI FINTA E DRIBBLING
Come anticipato, abbiamo distinto volutamente finta e dribbling. Essi infatti sono due termini che hanno una, seppur sottile, differenza a livello di situazione di gioco in cui applicarla.
Infatti per finta si intende l’abilita’ tattica individuale che si esegue con o senza la palla e non prevede il superamento, con la palla dell’avversario. Mentre il dribbling l’abilita’ tattica individuale che si esegue con la palla e prevede il superamento con la palla dell’avversario.
La finta e’ considerata un atto di pura destrezza, utile a liberarsi temporaneamente della pressione avversaria e ricevere così palla..Essa si compone di due elementi distinti:
1 – Movimento d’inganno
2 Movimento intenzionale
Più reale sara’ il movimento d’inganno e migliore sara’ la riuscita della finta.
Generalmente è una prerogativa dei giocatori di bassa statura che, avendo il baricentro del corpo relativamente basso, sono agevolati nei movimenti rapidi e nell’equilibrio del corpo in occasione di repentini spostamenti. Ricorderai Pizarro, centrocampista in forza dell’A.S Roma non molti anni fa.
Il dribbling, invece, è l’essenza tecnica del gioco del calcio, un gesto che suscita l’entusiasmo del pubblico, dà spettacolarità al gioco e coinvolge emotivamente ciascun giocatore per il gusto della sfida e del duello con il proprio avversario, dando fiducia ai compagni e togliendo quella degli avversari.
Generalmente il dribbling e’ associato a una finta (movimento d’inganno), che ha lo scopo di nascondere le proprie intenzioni e permette di sbilanciare il difensore, costringendolo a muoversi in una certa direzione, per poi batterlo in quella opposta.
Per saper dribblare, non sono pochi i requisiti, a partire dalla capacità coordinativa. E’ importante avere un’ottima lettura dei tempi di gioco e tempi di reazione psicomotori superiori alla norma che permettano di superare l’avversario.
Psicomotori appunto, non bisogna essere necessariamente funamboli e brevilinei per essere abili nel dribbling. E’ evidente comunque che un baricentro basso faciliti lo sviluppo di questa abilità.
Perché è importante distinguere finta e dribbling?
E’ bene distinguere la finta dal dribbling: quest’ultimo si identifica con l’azione del superare un avversario procedendo in guida della palla.
Molto spesso, per ottenere successo e quindi sbilanciare l’avversario, e’ collegato con una o più finte, anche se la finta non sia necessariamente collegata col dribbling.
La finta può essere fatta col pallone (ad es. fingere il tiro, uno stop, ecc.) e senza pallone (fingere di scattare, di spostarsi, ecc.).
La finta, quindi, non presuppone il superamento dell’avversario.
Se il dribbling viene usato per risolvere situazioni difficili, diventa elemento tattico del gioco di squadra. Al contrario, se il dribbling viene eseguito per mancanza di visione di gioco o per incapacità di saper impostare un’azione, risulta inutile e dannoso al gioco di squadra.
Alcune proposte per allenare finta e dribbling
ESERCITAZIONE N°
1vs1 con quattro sponde mobili
DESCRIZIONE
L’esercitazione è proposta al fine di allenare la finta con e senza palla. Essendo un 1vs1, l’utilizzo della finta è necessaria al fine di smarcarsi e ricevere palla. Per rendere più stimolante è stato inserito inoltre l’obiettivo della segnatura di un punto in caso di una catena di passaggi consecutivi (questo lo puoi decidere tu in base al livello dei tuoi ragazzi). Il giocatore in possesso non avrà dunque come fine il solo mantenimento del possesso ma anche il superamento dell’avversario (finta e dribbling).
ESERCITAZIONE N°2
2vs1-2vs2-2vs3 in progressione con differenti zone di pericolosità
DESCRIZIONE
La proposta risulta un’esercitazione situazionale in progressione di difficoltà che metterà davanti i ragazzi a tre situazioni differenti nel giro di pochissimo tempo. Vedrai in figura infatti, come i difensori e le loro zone di influenza aumenteranno. I due attaccanti partiranno e affronteranno il singolo difensore che non potrà uscire dalla zona disegnata.
In caso di superamento si troveranno davanti un 2vs2 in cui un difensore è relegato in una zona prestabilita e uno è libero di muoversi in tutto il campo di gioco.
Ultima situazione, prima di poter concludere a rete, sarà un 2vs3 con 2 difensori relegati nel quadrato e uno libero di muoversi.
ESERCITAZIONE N°3
partita a tema a zone 6vs6 con 1vs1 in ogni zona
DESCRIZIONE
La partita a tema è strutturata per far in modo di mettere i ragazzi in continui 1vs1 per allenare finta e dribbling, al fine di mantenere il possesso e di superare l’avversario. Gestire bene le dimensioni delle micro-zone in base al livello della squadra. Un gruppo più pronto potrà lavorare su zone di influenza diverse.
VIDEO 1
VIDEO 2
VIDEO 3
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